Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research dagli esperti della Università Usa NYU Langone
Essere esposti ad alcuni agenti inquinanti e pesticidi potrebbe raddoppiare il rischio di celiachia. Nei soggetti di sesso femminile (la celiachia è più diffusa tra le donne) il rischio può essere dalle 5 alle nove volte maggiore. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research dagli esperti della Università Usa NYU Langone. Condotto da Leonardo Trasande, lo studio ha coinvolto 30 individui di 3-21 anni cui era stata appena diagnosticata la celiachia e 60 coetanei senza malattia.
Tracce di pesticidi e altri inquinanti sono state ritrovate più spesso nel sangue dei pazienti celiaci rispetto ai soggetti sani di controllo. In particolare lo studio mostra che alti livelli plasmatici di pesticidi o di sostanze in essi contenute come il dicloro-clorofenil-etilene (DDE) o sostanze pericolose come il perfluoroalcossi che è contenuto nel teflon sono legate a maggior rischio di malattia, specie nelle giovani il cui rischio è fino a 9 volte maggiore. Trasande spiega che se questi risultati fossero confermati su un campione più ampio di pazienti si potrebbe pensare che la base o le cause della malattia siano non solo genetiche ma anche ambientali.
fonte: Environmental Research
Fino al 19 maggio AIC promuove la Settimana Nazionale della Celiachia per informare, sensibilizzare e offrire sostegno ai malati e ai loro familiari
Una review pubblicata sul Journal of Traslational Medicine punta i riflettori su alcuni alimenti che fanno parte integrante della dieta mediterranea, ma che vengono spesso sottovalutati
Minelli: "La parola chiave è moderazione"
Lancet, con il cambiamento climatico a rischio progressi per la salute
Lancet, con il cambiamento climatico a rischio progressi per la salute
Uno studio italiano condotto su 18.000 persone ha dimostrato che la presenza di bassi livelli di albumina è associata alla mortalità per cancro e malattie cardiovascolari negli individui di età pari o superiore ai 65 anni
Variante forse legata al funzionamento dell'ipotalamo
Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”
La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve
Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali
Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni
Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione
Commenti